2019

Monte Ortara - 27/09/2019

Guarcino

Si parte da Campocatino, una bella conca prativa di tipo carsico a 1800 metri di quota, un tempo sede di un plateau glaciale, ricca di fioriture a primavera e popolare località sciistica d'inverno. Una strada di circa 18 km porta da Guarcino al piazzale antistante gli alberghi e il rifugio del Cai di Frosinone.

A piedi si percorre la strada sterrata per il Campovano che attraversa diagonalmente il pianoro e sale a tornanti fino ad un valico (1905 m). Un successivo percorso a saliscendi porta alla sella del Vermicano (1885 m), al vado del Pozzotello (1940 m) e al vado di Campovano (1876 m), attraversato da un elettrodotto (ore 1,05). Alcune brevi diramazioni della sterrata consentono all’escursionista di salire la vetta del Vermicano (1948 m), raggiunta dalle sciovie, il Peschio della Cornacchia (1983 m) e il Pozzotello (1995 m). Pure consigliabile è la discesa alla sottostante fonte del Pozzotello (1850 m), con acqua freschissima anche d'estate (l’edificio vicino ospita le pompe che riforniscono d’acqua Campocatino). Il Campovano è un arido pianoro lungo circa un chilometro; sul suo bordo occidentale è ben visibile un piccolo rifugio dell’Enel; il vado mette in comunicazione la Valle Roveto con il bacino del fiume Cosa. Siamo sulla linea di confine fra lo Stato Pontificio e il Regno delle due Sicilie. Poco dopo un grosso traliccio, era il cippo di confine n. 234, franato nel canalino sottostante. Dal vado di Campovano, con un percorso molto panoramico di circa un km, si giunge ad una diramazione (1948 m); si lascia il percorso di cresta che conduce al monte Fanfilli e alla Monna e s’imbocca a sinistra il percorso per monte Ortara, lo sperone boscoso proteso sulla valle del Liri. Un sentierino segnato, in discesa, raggiunge lo stretto intaglio del passo del Diavolo (1903 m) e scende ancora verso sinistra alla sella dove si trova lo Iubero dell’Ortara, un fosso di raccolta dell’acqua piovana, utilizzato dagli animali al pascolo. Nei pressi si trova, abbattuto, il cippo n. 232. Per sentiero o direttamente per cresta si raggiunge la cima del Monte Ortara (1908 m). Il cippo n. 229, una volta in vetta, è scivolato di alcuni metri tra i cespugli del versante abruzzese. Ritorno per l’itinerario dell’andata.

Condizioni meteo buone, visibilità ottima e annuvolamenti consistenti nelle ore pomeridiane.

Traccia GPS

Profilo alt.

Video di Roby

Video di Giorgio

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